«Stop alla vendita di armi a Israele», la petizione dei lavoratori di Leonardo supera le 17mila firme: «Non saremo complici dei crimini internazionali»

L'iniziativa dei dipendenti dello stabilimento di Grottaglia su Change.org: «Si interrompa ogni forma di collaborazione con Tel Aviv»

di Cesare Bechis

Corriere del Mezzogiorno, 23 ottobre 2025

Sono diventate 17.505 le firme raccolte, tramite Change.org. dalla petizione lanciata dai lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie (Taranto) che chiede lo stop alle forniture belliche a Israele da parte dell’azienda italiana specializzata anche nei sistemi di difesa. L’iniziativa, chiamata «Non in mio nome, non con il mio lavoro» sta raccogliendo vasto consenso tra diversi strati della società civile. 

Gli organizzatori spiegano che «Leonardo, con il benestare del Governo Italiano, mantiene solidi rapporti commerciali e di cooperazione militare con Israele, contribuendo di fatto alla prosecuzione delle operazioni belliche che colpiscono sistematicamente la popolazione civile palestinese, priva di ogni capacità di difesa, in evidente violazione del diritto internazionale umanitario». 

Nasce da questa consapevolezza la richiesta, sostenuta adesso da migliaia di adesioni, affinché Leonardo interrompa ogni forma di collaborazione con Israele. Nella petizione, rivolta ai vertici di Leonardo, all'Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento del ministero degli Affari Esteri e al Consiglio Ue oltre che ai responsabili delle più alte istituzioni politiche italiane, i lavoratori sottolineano che rifiutano di «essere complici nelle violazioni dei diritti umani e nei crimini internazionali, rifiutiamo che i nostri atti e che il nostro ingegno possa contribuire a un'intera economia che guida, fornisce e abilita il genocidio del popolo palestinese». 

Nel contesto del conflitto a Gaza, dicono gli organizzatori della petizione «Leonardo è tra i principali produttori europei di armamenti e garantisce la fornitura di sistemi d’arma e tecnologie militari allo Stato di Israele».