a sinistra, il dono celebrativo dell'attacco coi cercapersona offerto da Netanyahu a Trump. A destra, alcuni bambini vittime dell'attacco
Il macabro regalo di Netanyahu a Trump: un cercapersone d’oro con la scritta “premere con due mani”. Ecco a cosa si riferisce
Il Fatto Quotidiano, 7 febbraio 2025

"Al presidente Donald J. Trump, il nostro più grande amico e il nostro più grande alleato", si legge nella dedica del premier israeliano
“Al presidente Donald J. Trump, il nostro più grande amico e il nostro più grande alleato”, firmato Benjamin Netanyahu. Nel corso della sua visita alla Casa Bianca, la prima di un leader straniero dal nuovo presidente americano, il premier israeliano ha deciso di omaggiare il padrone di casa con un regalo che, però, porta con sé un messaggio macabro. Si tratta di un ceppo di legno con incastonato un cercapersone d’oro con lo schermo che riporta una scritta: “Premere con entrambe le mani“.
Il riferimento è tutt’altro che velato. Il regalo ha il chiaro intento di celebrare l’attentato con il quale il Mossad, facendo esplodere decine di cercapersone a suo dire di proprietà di membri di Hezbollah, uccise 37 persone, tra cui anche bambini di appena 9 anni, ferendone a centinaia in Libano. La dedica a Trump, quindi, indica anche come i due leader siano allineati sui metodi di lotta contro i partiti rivali, accettando quindi il terrorismo come arma di guerra da parte di uno Stato riconosciuto a livello internazionale. Non a caso, come riferisce un funzionario israeliano all’Associated Press, dopo aver ricevuto il cercapersone d’oro Trump ha risposto: “Quella è stata un’operazione importante“.
Secondo una foto condivisa su Instagram da Yair Netanyahu, figlio del premier di Tel Aviv, Trump ha dato a Netanyahu una fotografia autografata di loro due sulla quale era scritto: “A Bibi, un grande leader!”.
I servizi video seguenti, del canale libanese Al Mayadeen, fanno luce sulla dinamica e sulle conseguenze dell'"operazione", citando l'intervista al canale americano CBS in cui il Mossad ne rivendica la paternità. Traduzione a cura dell'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze
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