Nell’ambito del suo Genocidio in corso, Israele attacca 16 centri di accoglienza a Gaza in un solo mese

Euro-Med Human Rights Monitor, 8 settembre 2024

 

Territorio Palestinese – Israele ha intensificato la sua politica sistematica di colpire, senza preavviso, le scuole che fungono da rifugi per civili sfollati nella Striscia di Gaza, uccidendone e ferendone centinaia. Questa politica fa parte della Campagna Genocida in corso che Israele sta conducendo contro i palestinesi nella Striscia dal 7 ottobre 2023.

L’esercito israeliano ha preso di mira la scuola Halima al-Sadia, che fornisce rifugio a centinaia di sfollati interni a Jabalia al-Nazla, nel Nord della Striscia di Gaza, a mezzanotte di sabato 7 settembre 2024. La scuola è stata bombardata da aerei israeliani. Quattro persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite nel bombardamento.

Sabato pomeriggio, gli aerei israeliani hanno poi bombardato la scuola Amr Ibn al-Aas, a Nord di Gaza, che ospitava sfollati. Quattro palestinesi, tra cui un bambino, sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti.

Dall’inizio di agosto, l’Esercito di Occupazione Israeliano ha bombardato 16 scuole utilizzate come rifugi nella Striscia di Gaza, 15 delle quali situate a Nord della valle di Gaza. 217 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi segnalati, mentre centinaia di altri sono rimasti feriti, un gran numero delle vittime erano donne e bambini.

Nella scorsa settimana, l’esercito israeliano ha aumentato i suoi attacchi contro i civili nei governatorati di Gaza e Gaza Nord bombardando edifici residenziali, raduni di civili e bancarelle commerciali, oltre ai centri di accoglienza e alle aree circostanti.

Non c’è una ragione legittima per colpire le scuole con all’interno gli sfollati e questo atto è una flagrante violazione dei principi di distinzione, necessità militare, proporzionalità e dell’obbligo di esercitare la dovuta cautela. Ogni volta che lancia un attacco, l’esercito israeliano cerca di giustificare le proprie azioni sostenendo di attaccare obiettivi militari, ma non fornisce mai alcuna prova a sostegno di queste affermazioni.

Uccidendo e sfollando con la forza quanti più palestinesi possibile dalla loro terra, questi attacchi sono parte del Genocidio perpetrato da Israele nella Striscia di Gaza.

Secondo le indagini preliminari condotte dalla squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo, l’esercito israeliano ha deliberatamente distrutto tutti i rifugi rimanenti nel Nord della Striscia di Gaza, comprese scuole e strutture pubbliche. Questa distruzione è stata commessa con l’obiettivo di stabilire un ambiente coercitivo, al fine di costringere la popolazione civile a lasciare i propri quartieri e a evacuare verso le zone centrali e meridionali della striscia.

Un’ulteriore prova della chiara intenzione di Israele di cacciare i palestinesi dalla Striscia di Gaza è il piano trapelato dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, che ha pubblicato un articolo in cui si afferma che l’esercito israeliano sta attualmente valutando delle opzioni per cacciare e sfollare i palestinesi rimasti nella valle settentrionale di Gaza, secondo quello che è noto come il “Piano dei Generali”.

Yedioth Ahronoth ha fatto riferimento alla conversazione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu con i vertici militari circa l’avvio di una quarta fase della sua sanguinosa guerra, incentrata sulla cacciata dei residenti della Striscia di Gaza settentrionale. Ciò suggerisce che il piano di sfollamento forzato, in atto dall’inizio di questo Genocidio, giunto ormai all’undicesimo mese consecutivo, è ancora in vigore, in assenza di una forte opposizione internazionale al tentativo di Israele di annientare il popolo palestinese.

La complicità degli Stati Uniti e di numerose nazioni europee negli orribili Crimini di Israele contro il popolo palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza, unita al quasi silenzio della comunità internazionale e alla mancanza di azioni per fermare il Genocidio, sta consentendo a Israele di finalizzare il suo piano per sterminare il popolo palestinese in massa, attraverso lo sfollamento forzato e l’uccisione diretta e indiretta.

La strategia di bombardamento di Israele rivela una politica deliberata per colpire i civili palestinesi ovunque nella Striscia di Gaza; diffondere paura tra loro; negare loro stabilità o riparo, anche per brevi periodi di tempo; costringerli a evacuare ripetutamente; sottoporli a condizioni pericolose per la vita; e infine sterminarli. I bombardamenti continuano in tutta la Striscia, con Israele che prende di mira luoghi designati come aree umanitarie, principalmente centri di accoglienza, compresi quelli allestiti nelle scuole gestite dall’UNRWA.

Al momento della pubblicazione, l’esercito israeliano sta attaccando la Striscia di Gaza da undici mesi. Durante questo periodo, Israele ha condotto operazioni militari contro obiettivi civili, uccidendone un gran numero. Questi attacchi hanno preso di mira anche i centri per rifugiati, la maggior parte dei quali erano ospitati in edifici delle Nazioni Unite, e hanno ucciso un gran numero di persone lì, il che costituisce Crimini contro l’Umanità, veri e propri Crimini di Guerra e Genocidio.

Come parte dei loro obblighi internazionali, tutte le nazioni devono porre fine ai Crimini di Genocidio di Israele e ad altri gravi reati nella Striscia di Gaza; salvaguardare i civili; garantire che Israele rispetti il ​​Diritto Internazionale e le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia; e imporre sanzioni efficaci a Israele interrompendo tutte le forme di cooperazione e sostegno militare, finanziario e politico. Ciò include l’immediata cessazione di tutte le vendite, esportazioni e trasferimenti di armi a Israele, comprese le licenze di esportazione e gli aiuti militari.

Tutte le nazioni che collaborano con Israele nella commissione di Crimini devono essere ritenute responsabili, in particolare quelle che forniscono a Israele qualsiasi tipo di supporto o assistenza diretta. Ciò include la fornitura di aiuti e l’impegno in accordi contrattuali con Israele relativi a esercito, intelligence, politica, diritto, finanza e media, tra gli altri ambiti che potrebbero aiutare i suoi Crimini a continuare.

Ai livelli internazionale, regionale e locale, occorre esplorare con urgenza tutti i possibili percorsi per la responsabilità. Ciò include un serio lavoro congiunto per attivare il percorso della giurisdizione universale, al fine di ritenere responsabili gli autori di Crimini contro i civili palestinesi dinanzi ai tribunali nazionali dei Paesi in cui tale giurisdizione esiste.

La Corte Penale Internazionale deve agire rapidamente per emettere mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della Difesa Yoav Galant; ampliare la portata della sua indagine sulla responsabilità penale individuale per i Crimini commessi nella Striscia di Gaza, per includere tutti i soggetti coinvolti; emettere mandati di arresto nei loro confronti; ritenerli responsabili; e dichiarare categoricamente che i Crimini in corso di Israele sono Genocidio.

Traduzione: Beniamino Rocchetto  per Invictapalestina.org