Nella foto: Il video che mostra lo stuprodi prigionieri https://edition.cnn.com/2024/08/09/world/video/israel-sde-teiman-alleged-prisoner-abuse-footage-diamond-tsr-digvid
Il 65% ritiene che la giustizia militare sia sufficiente per i carcerieri accusati di violenza sessuale nella prigione di Sde Teiman
Da Redazione Middle East Eye (MEE), 18 agosto 2024 https://www.middleeasteye.net/news/majority-israelis-prison-rape-no-criminal-charges
Un sondaggio indica che la maggioranza degli israeliani ritiene che i carcerieri accusati di aver aggredito sessualmente un detenuto palestinese non debbano essere giudicati penalmente ma semplicemente essere soggetti ai provvedimenti stabiliti dalla disciplina militare. Alla fine di luglio nove soldati israeliani sono stati arrestati con l’accusa di stupro di un palestinese detenuto a Sde Teiman, una struttura nel deserto del Negev, nel sud di Israele. Da quando la guerra israeliana a Gaza è iniziata in ottobre, molti palestinesi detenuti dalle forze israeliane hanno affermato di aver subito abusi sessuali da parte dei militari a Sde Teiman. Tuttavia, nessuno era stato arrestato per gli abusi fino al 29 luglio, quando la polizia militare ha fatto irruzione nella struttura, si è scontrata con i soldati e li ha posti in detenzione.
Il fatto ha determinato una reazione negativa in Israele, con una folla di estrema destra a cui partecipava anche un parlamentare e un ministro, che ha preso d’assalto il centro di detenzione e il tribunale militare per protestare contro gli arresti. Cinque dei detenuti sono stati rilasciati e posti agli arresti domiciliari martedì 13 agosto, in attesa di una possibile decisione da parte dell'esercito di formalizzare un atto d'accusa.
Domenica 18/8, l’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale (INSS) ha comunicato che il 65% degli ebrei israeliani pensa che i cinque dovrebbero essere puniti solo dall’esercito e non essere giudicati penalmente. Circa 4.000 palestinesi sono stati arrestati a Gaza e portati in Israele dall'inizio della guerra a Gaza in ottobre. La maggior parte viene detenuta e interrogata nell'enclave, ma molti vengono portati a Sde Teiman, anche se non si tratta di combattenti. Torture, stupri e omicidi sono stati segnalati come fatti diffusi nella struttura, una delle numerose strutture in cui i palestinesi vengono maltrattati da decenni.
Il 15 luglio, l'Alta Corte israeliana aveva emesso un'ordinanza condizionale chiedendo la chiusura di Sde Teiman in risposta alle denunce di abusi in quel luogo. L'ordinanza della corte chiede una spiegazione sul "perché il centro di detenzione di Sde Teiman non è gestito in conformità con le condizioni stabilite dalla legge che regola l'internamento dei combattenti fuorilegge".
Le indagini del Middle East Eye, della CNN e del New York Times hanno rilevato diffusi casi di abusi nel centro. Dallo stesso sondaggio dell’INSS di domenica risulta anche che il 47% degli ebrei israeliani ritiene che Israele non debba attenersi al diritto internazionale nel corso dell’attuale guerra a Gaza.
Netanyahu sempre in testa nei sondaggi
Risulta inoltre che, nonostante l’escalation nella guerra a Gaza, Netanyahu è di nuovo in testa nei ai sondaggi:il 40% degli israeliani lo considera il miglior candidato alla guida del governo, poco avanti al ministro della difesa Gantz che ha ricevuto il 39% delle preferenze. https://www.aa.com.tr/en/middle-east/netanyahu-maintains-poll-lead-for-premiership-despite-escalation-of-war-in-gaza/3305522
NdR: La tortura adottata da esercito e polizia israeliani non solo negli interrogatori ma come sfogo di istinti sadici e di vendetta anche verso civili è ormai ampiamente documentata da innumerevoli testimonianze e denunce. Vedi ad esempio:
- https://electronicintifada.net/content/18-days-israeli-prison/48241
- https://mondoweiss.net/2024/08/nightmare-at-sde-teiman-the-untold-story-of-ibrahim-salem/?ml_recipient=130276829463316248&ml_link=130276826900596178&utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_term=2024-08-21&utm_campaign=Daily+Headlines+RSS+Automation
- https://linktr.ee/sanitaripergaza
Traduz. a cura di Claudio Lombardi, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese