Medici denudati, portati fuori dall’ospedale con le mani dietro la testa, picchiati e umiliati dai militari israeliani. Il video esclusivo diffuso dalla Bbc su quelli che sembrano essere solo gli ultimi abusi commessi dalle truppe di Tel Aviv nei confronti dei civili della Striscia di Gaza è stato definito “scioccante” anche dal ministro degli Esteri britannico, David Cameron, che intervenendo alla Camera dei Lord ha chiesto conto dell’accaduto alle autorità dello Stato ebraico: “Queste immagini e resoconti provenienti da questo ospedale sono molto inquietanti – ha dichiarato – e dobbiamo andare a fondo di ciò che è accaduto esattamente e abbiamo bisogno di risposte da parte degli israeliani a riguardo”. Anche il viceministro degli Esteri, Andrew Mitchell, riferendo ai Comuni, aveva invocato un’indagine approfondita su quanto successo.
https://youtu.be/c6gLRj3a4rk?si=kAaEuX5n_tMCRPJP
Su questo episodio, avvenuto il 15 febbraio scorso, la rete britannica ha prodotto un vero e proprio report, intervistando operatori sanitari dell’ospedale Nasser, nella città di Khan Younis, dove i militari dello ‘Stato ebraico’ hanno condotto uno dei raid all’interno delle strutture ospedaliere della Striscia motivando le proprie azioni con la presenza di miliziani di Hamas. Le persone sentite dalla Bbc hanno detto di essere stati umiliati, picchiati, bagnati con acqua fredda e costretti a rimanere inginocchiati per ore, come si vede dal video. Nelle immagini si notano anche militari impegnati a portare fuori dalla struttura pazienti allettati, sospendendo quindi le cure da parte dei responsabili dell’ospedale.
Tra i racconti raccolti c’è ad esempio quello di Ahmed Abu Sabha, medico dell’ospedale Nasser che ha detto di essere stato trattenuto per una settimana durante la quale gli sono stati aizzati contro dei cani con la museruola e la sua mano è stata rotta da un soldato israeliano. Altri due medici, che hanno preferito rimanere anonimi, hanno riproposto racconti simili. Le Forze di Difesa Israeliane, interpellate dall’emittente, si sono limitate a dire che “qualsiasi abuso sui detenuti è contrario agli ordini dell’Idf ed è quindi severamente proibito“.
Nel video, girato il 16 febbraio, si vede una fila di uomini in mutande davanti al pronto soccorso dell’ospedale, inginocchiati con le mani dietro la testa. Sono identificabili come medici perché al loro fianco si vedono i camici che indossavano poco prima: “Chiunque abbia provato a ruotare la testa o a fare qualsiasi movimento è stato colpito”, ha raccontato il direttore generale dell’ospedale, il dottor Atef Al-Hout. “Li hanno lasciati per circa due ore in questa posizione vergognosa”. L’Idf ha replicato spiegando che “di norma, durante il processo di arresto, è spesso necessario che i sospetti terroristi consegnino i loro vestiti in modo che possano essere perquisiti e per assicurarsi che non nascondano giubbotti esplosivi o altre armi“.
Il dottor Abu Sabha, 26enne medico al Nasser, ha parlato della sua detenzione come di una tortura, con i detenuti in piedi per ore senza una pausa. Ha detto che altre punizioni includevano il fatto di giacere a pancia in giù per periodi prolungati e di ritardare i pasti. Da quanto risulta alla Bbc, sono 49 i membri del personale medico che sono stati detenuti. Di questi, 26 sono stati nominati da più fonti, tra cui medici sul campo, dal ministero della Sanità gestito da Hamas, da organizzazioni internazionali e famiglie delle persone scomparse.
La Bbc ha anche raccolto altre testimonianze di detenuti rilasciati e altri medici: dicono che l’edificio della maternità, chiamato Mubarak, era diventato il luogo in cui l’Idf interrogava e picchiava il personale. “Mi hanno messo su una sedia ed era come una forca – ha continuato Abu Sabha – Ho sentito il rumore delle corde, quindi ho pensato che sarei stato giustiziato. Dopo di che hanno rotto una bottiglia e il vetro mi ha tagliato la gamba e l’hanno lasciata sanguinare. Poi hanno iniziato a portare dentro un medico dopo l’altro e hanno iniziato a metterli uno accanto all’altro. Sentivo i loro nomi e le loro voci”. L’Idf ha detto che “non effettua e non ha effettuato finte esecuzioni di detenuti e respinge tali affermazioni”. Tutti e tre i detenuti con cui ha parlato la Bbc, però, hanno affermato di essere stati stipati su veicoli militari e picchiati mentre venivano trasportati via in gruppo. I soldati li hanno picchiati con bastoni, manichette, calci di fucile e pugni. “Ci hanno portato su un pezzo di terreno coperto di ghiaia, ci hanno costretto a inginocchiarci e a farci bendare gli occhi. C’era una fossa nel terreno e pensavamo che ci avrebbero giustiziati e seppelliti qui. Abbiamo iniziato tutti a pregare”.