Siete imputabili: palestinesi fanno causa ai funzionari del governo tedesco per aver favorito il genocidio a Gaza

da:Legalità per la Palestina,Law for Palestine (L4P)(*), Berlino – 23 febbraio 2024, https://law4palestine.org/accountability-now-palestinians-sue-german-government-officials-for-enabling-the-genocide-in-gaza/

Un gruppo di avvocati tedeschi – che rappresentano le famiglie di due cittadini di Gaza – ha presentato una denuncia penale contro funzionari del governo tedesco[1], per il reato di aiuto e favoreggiamento del genocidio contro il popolo palestinese a Gaza, fornendo a Israele armi ed emettendo relative autorizzazioni di esportazione. La denuncia è sostenuta dalle organizzazioni della società civile ELSC (Centro europeo di supporto legale), PIPD (Istituto Palestinese per la Diplomazia Pubblica) e Law for Palestine nell’ambito dell’Iniziativa Giustizia e Responsabilità per la Palestina. Le accuse sono depositate presso la Procura federale di Karlsruhe. ("Generalbundesanwaltschaft").

In una storica sentenza del 26 gennaio 2024 nel caso intentato dal Sud Africa contro Israele per il crimine di genocidio, la Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha ordinato misure provvisorie contro il “grave rischio” di genocidio e ha affermato che quest’ultimo è “plausibile che abbia luogo". A seguito di tale giudizio, la Germania, come altri Stati, ha il chiaro obbligo di prevenire il genocidio e i funzionari statali tedeschi devono fare in modo e impiegare tutti i mezzi legali a loro disposizione per influenzare Israele affinché si astenga da atti genocidi.

Il diritto penale tedesco richiede un motivo di sospetto iniziale per avviare le indagini sulla possibilità che venga commesso un reato. La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia ha mostrato chiaramente che esiste un motivo di sospetto iniziale quando si tratta del crimine di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza. Quando si tratta di “favoreggiamento”, questo può avvenire attraverso il supporto logistico, finanziario o materiale, ma anche creando condizioni favorevoli al reato. In particolare, il favoreggiamento comprende l'autorizzazione all'esportazione di armi e il sostegno politico.

Lo Stato tedesco è uno dei paesi che ha mostrato il maggiore sostegno politico e materiale nei confronti di Israele nel suo attacco alla Striscia di Gaza e ai palestinesi, con molti esponenti tedeschi che incitano al genocidio nelle loro dichiarazioni dall’ottobre 2023. I querelanti agiscono secondo la linea di ritenere la Germania imputabile  di complicità negli indicibili orrori che le loro famiglie stanno vivendo.

Nora Ragab, attivista e querelante, che ha parenti a Gaza, ha dichiarato: “Noi vivi dobbiamo ricordare i morti di Gaza, raccontare le loro storie e lottare per la giustizia. Noi, palestinesi della diaspora, non resteremo a guardare un genocidio commesso contro le nostre famiglie e il nostro popolo. Utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione, dalle proteste nelle strade alle azioni legali nei tribunali penali. Oggi miriamo a far riconoscere il governo tedesco responsabile di complicità nel genocidio di Gaza”.

Il caso si basa in particolare sul fatto che nel 2023 le esportazioni di armi della Germania verso Israele ammontavano a 326,5 milioni di euro, la maggior parte dei quali sono stati approvati dopo il 7 ottobre 2023, un aumento di dieci volte delle esportazioni di armi verso Israele rispetto al 2022. Le armi importate dalla Germania costituiscono il 28% delle importazioni militari israeliane. Il governo tedesco ha approvato più di 300 ulteriori richieste di esportazione di attrezzature militari per un valore di 306,4 milioni di euro. Attualmente sta esaminando la richiesta di Israele per la fornitura di munizioni per carri armati, vale a dire 10.000 colpi di munizioni di precisione da 120 millimetri, sulla quale i ministeri federali interessati hanno già acconsentito in linea di principio.

Molti paesi in tutto il mondo hanno adottato misure per tagliare i legami con Israele a causa del genocidio in corso. In Europa, nel febbraio 2024 un tribunale olandese ha ordinato al governo di sospendere l’esportazione di jet F-35 alla luce dei suoi obblighi internazionali e perché esistono chiari rischi che Israele stia violando i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale, mentre la regione della Vallonia in Belgio ha temporaneamente sospeso le esportazioni di polvere da sparo verso Israele.

Nadija Samour, l'avvocato che ha presentato il ricorso , ha dichiarato:   “I nostri governi in Europa hanno l’obbligo legale di non fornire a Israele alcun sostegno nel perpetrare l’attuale genocidio contro il popolo palestinese a Gaza. Tutto ciò deve finire e questo è ciò che speriamo di ottenere andando in tribunale. Questa causa invia un messaggio chiaro ai funzionari tedeschi: non si può continuare a rimanere complici di tale crimine senza conseguenze. Vogliamo che siano riconosciute responsabilità”.

Mentre il mondo continua ad assistere alla distruzione totale di Gaza, trasmessa in diretta televisiva, è responsabilità dei tribunali tedeschi impedire che lo Stato tedesco sia complice di tali orrori e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale.

(*) Nel marzo 2020 è stata costituita ufficialmente Law for Palestine (L4P, =Legalità per la Palestina)), registrata formalmente sia nel Regno Unito che in Svezia, con l’obiettivo di costituire un'efficace rete internazionale di professionisti legali interessati alla questione della Palestina, in relazione al rispetto della legalità internazionale.

Scholtz,primo ministro tedesco, e Netanyahu

Traduzione a cura di Claudio Lombardi, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese