(*) I negozi lungo il tratto di strada, tra cui decine di alimentari, macellerie e autofficine, sono tutti chiusi, molti con i segni di incendio causati dalla violenza della notte.
Auto bruciate dai coloni ebrei durante gli eventi di ieri sera a Huwara, in Cisgiordania, vicino a Nablus, 27 febbraio 2023 ( foto: ERIK MARMOR/FLASH90)
Il giorno dopo che i coloni israeliani hanno dato fuoco a decine di case e veicoli, la città palestinese di Huwara è una vera e propria città fantasma, con solo pochi residenti, una piccola folla di giornalisti e soldati israeliani sparsi per le strade.
Nell'aria aleggia un odore di gomma bruciata, alcuni degli incendi appiccati dai coloni durante la notte sono ancora fumanti. Alle finestre si possono vedere i residenti locali che osservano le strade, dopo essere per lo più rimasti in casa dopo la notte di violenza.
Huwara si trova sulla Highway 60, un'arteria principale per israeliani e palestinesi nel nord della Cisgiordania. Sebbene sia stata teatro di ripetuti scontri tra civili israeliani e palestinesi nel corso degli anni, i pochi residenti presenti in strada lunedì hanno dichiarato di non aver mai visto nulla di simile.
Per anni, palestinesi e israeliani si sono scontrati a Huwara, con lanci di pietre, accoltellamenti, sparatorie e risse ripetutamente segnalate nella città sia da palestinesi che da israeliani.
L'anno scorso, il comandante del 202° battaglione paracadutisti dell'IDF e un soldato sono stati feriti da coloni che avevano spruzzato loro del peperoncino a Huwara. Gli scontri sono scoppiati ripetutamente nella città dopo che, anche l'anno scorso, le bandiere palestinesi erano state appese ai pali della città.
Huwara si trova circondato dai tre insediamenti più settentrionali della regione di Samaria: Har Bracha, Yitzhar e Elon Moreh. Tutti gli insediamenti sono vicini a Nablus e si trovano più in alto, cosa che conferisce loro un vantaggio strategico in termini di sicurezza, conquistato dai coloni nel corso degli anni.
Huwara trasformata in una città fantasma
Domenica, un palestinese ha tamponato i fratelli Hillel Menachem Yaniv e Yagel Ya'acov Yaniv, e ha poi sparato 12 volte a bruciapelo su di loro. Alcune ore dopo, i coloni della zona si sono riversati nella città e hanno iniziato a incendiare le case e a sparare ai civili palestinesi e ai giornalisti israeliani. In questo pogrom, un civile palestinese, Sameh Al-Aqtash, è stato colpito e ucciso. Era da poco tornato a casa dopo aver aiutato le vittime del terremoto in Turchia.
Le forze di sicurezza israeliane si sono precipitate sulla scena per aiutare ad evacuare i palestinesi intrappolati nelle case in fiamme, mentre i coloni continuavano a scatenarsi nella città e nelle aree circostanti, incendiando decine di edifici e veicoli.
Il giorno dopo, Huwara è vuota, a parte i pochi negozianti che cercano di ripulire quello che possono. La maggior parte dei residenti si è tenuta lontana dalla stampa presente sul posto.
I negozi lungo il tratto di strada, tra cui decine di drogherie, macellerie e autofficine, sono tutti chiusi, molti con i segni degli incendi causati dalla violenza della notte. Le strade della città sono coperte di detriti, con bidoni della spazzatura rovesciati, alcuni dei quali sono stati incendiati, sparsi per tutta la città. I media palestinesi affermano che i residenti locali hanno ricevuto l'ordine dall'IDF di tenere chiuse le loro attività commerciali nel tentativo di mantenere la pace.
Nonostante la presenza delle forze di sicurezza, lunedì mattina i coloni hanno avuto il permesso di entrare di nuovo in città, scontrandosi con i palestinesi e tornando lunedì pomeriggio per rinfocolare nuovamente la violenza.
I residenti presenti sul posto che hanno parlato con i giornalisti hanno sottolineato che sarebbero rimasti in città, affermando con calma che "sacrificheremo le nostre vite per la nostra terra".
(*) il giornale ha rimosso il termine "pogrom dei coloni" dal titolo di questo articolo alcune ore dopo la pubblicazione online, sostituendolo con "violenza dei coloni" (NdT)
Traduzione a cura dell'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze
Il video di Al Jazeera con le immagini del pogrom