Su Times of Israel (corrispondente al nostro Corriere della Sera) un articolo che la nostra genuflessa stampa stampa mainstream non oserebbe mai pubblicare.(NdR)
È ora che il primo ministro ammetta che quello che sta chiedendo alla Russia e all'Ucraina è quello che il mondo chiede a Israele per la Palestina
, Tuly Flint(1) , Times of Israel 29 Marzo 2022, https://blogs.timesofisrael.com/bennett-instead-of-the-kremlin-go-to-the-mukataa/
Naftali Bennett è un uomo che ha una missione: vuole essere quello che porterà la pace in Europa. L'attacco russo all'Ucraina ha acceso una luce sulla testa di questo uomo di destra, e lui ha improvvisamente scoperto che la guerra non è poi così bella, ed è in effetti piuttosto brutta. Ha anche improvvisamente capito che il mondo là fuori ha una certa opinione sulla guerra - e che le sanzioni contro la Russia non derivano da un sentimento anti-russo ma sono semplicemente una reazione contro ciò che la Russia sta facendo.
Da quando è asceso alla carica di primo ministro, Bennett ha subito la stessa trasformazione di tutti gli altri premier israeliani di destra: è andato capendo che la sua impostazione ideologica può avere senso per lui in teoria, ma che metterla in pratica sarebbe del tutto irresponsabile.
Si potrebbe sostenere che Bennett è vincolato dalla composizione della sua coalizione, ma le sue ultime mosse verso la Russia e l'Ucraina dovrebbero costituire un momento di profonda riflessione per lui. Bennett è volato in Russia, a più di mille miglia di distanza da Israele, quando abbiamo un conflitto pluridecennale in corso a soli dieci miglia da casa sua a Ra'anana.
Quando aveva 37 anni, Bennett fu nominato direttore generale del consiglio Yesha - l'organizzazione che associa tutti gli insediamenti ebraici nei territori occupati. Ha mantenuto una posizione che chiedeva l'espansione di massa degli insediamenti illegali, protestava contro l'evacuazione e lo smantellamento degli insediamenti e faceva campagna contro uno stato palestinese libero e indipendente, sostenendo così la continuazione del conflitto israelo-palestinese.
Però ora, invece di ripensare la sua visione del mondo alla luce della guerra Russia-Ucraina, Bennett ha preso la strada più facile e adesso urla a squarciagola su come le due situazioni siano incomparabili. La paura di Bennett è che le situazioni siano effettivamente paragonabili. Secondo questa logica, Putin dovrebbe diventare il mediatore per Israele-Palestina. E Bennett non vuole questo.
Fare il mediatore internazionale è un lavoro facile. Si ottengono tutti i vantaggi, il credito, il sostegno internazionale e l'ammirazione in casa propria, senza assumersi alcuna responsabilità di prendere decisioni difficili. Naftali Bennett ha paura di ammettere che quello che sta chiedendo alla Russia e all'Ucraina è quello che molti mediatori internazionali hanno chiesto a Israele e alla Palestina. Ma ora è il suo turno. Bennett sa anche che se riesce ad aiutare quei paesi a fare la pace, il mondo chiederà: e la vostra situazione? E la Palestina e i palestinesi?
Israele ha un leader che conosce le conseguenze della guerra. È stato un soldato e un combattente. Questo leader sta ora investendo il suo tempo nel tentativo di risolvere un conflitto in cui Israele non è coinvolto. Mentre gli sforzi sono degni, necessari e si spera fruttuosi, Bennett deve applicare gli stessi standard al conflitto di Israele. Il nostro primo ministro sta chiedendo alla Russia e all'Ucraina di trovare il coraggio di porre fine alla loro guerra. Noi chiediamo al nostro primo ministro di trovare il coraggio di porre fine alla nostra.
(1) Tuly Flint è un tenente colonnello di riserva dell'esercito israeliano ed è il coordinatore generale israeliano dei Combattenti per la Pace, un movimento di palestinesi e israeliani che agiscono insieme attraverso la nonviolenza per porre fine all'occupazione e promuovere la pace. È un assistente sociale e specialista nel trattamento dei disturbi da stress post traumatico (PTSD)
Traduzione a cura di Claudio Lombardi di Associazione di Amicizia Italo-Palestinese