Erigere il Muro di Separazione allo scopo di
permettere l'espansione degli insediamenti
israeliani nella West Bank.
Di Yehezkel Lein e Alon Cohen-Lifshitz
Per B'Tselem e Bimkom. Anno 2005
Traduzione in italiano di
Nadia Esposito Ferro
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus
“SOTTO LA MASCHERA DELLA SICUREZZA” contrappone la versione “sicuritaria” accampata dal governo israeliano per giustificare la realizzazione del “muro” ed il suo ampliamento attorno alle aree di insediamento coloniale, agli evidenti obiettivi di appropriazione illegale delle terre palestinesi, che, attraverso un processo di “pulizia etnica”, portano all’ebraicizzazione di ampie aree della West Bank, preludio alla loro successiva annessione al corpo di Israele. Il tutto portato avanti nella patente violazione dei diritti civili ed umani della popolazione residente palestinese, con la violenza della disinformazione e della mistificazione.A conferma di quanto asserito, lo studio analizza non solo quattro casi emblematici dell’espansione di insediamenti e del conseguente adeguamento dello sviluppo della costruzione del “Muro” - quelli di Zufin, di Alfe Menashe, di Neve Ya’akov e di Modi’in Illit - ma evidenzia anche l’esistenza della medesima correlazione nel caso di altri otto colonie israeliane nella West Bank, cioè: Rehan, Sal’it, Oranit, Ofarim, Ari’el, Qedumin, Gevaot e Eshkolot.