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Creato: 18 Settembre 2007
Visite: 1838

RICHIESTA DI ATTIVISTI PER SUSIYA.

12 settembre 2007 ? Internationa Solidarity Movement.

Nell'ottobre dell'anno scorso, le IOF (Israeli Occupation Forces) e i coloni dell'insediamento illegale di Susiya distrussero 150 dunam (1 dunam = ¼ di acro) di uliveti di proprietà dei palestinesi del villaggio di Susiya. Il momento venne scelto con attenzione: gli alberi vennero distrutti proprio prima che i palestinesi di Susiya potessero cogliere le loro olive, dopo il digiuno del Ramadan. Una zona economicamente molto misera, dove i poveri abitanti di Susiya dipendono dalle olive sia per il reddito che per il consumo.

Il campo di Susiya è lontano dall'occhio della gente, ed è qui che soldati dell'IOF e coloni hanno mostrato quanto piccolo sia il freno che essi pongono alla loro pratica avida e distruttiva del furto della terra, praticamente svincolati da ogni autorità. La polizia e l'Amministrazione Civile della Terra collaborano, infatti, attivamente con i coloni e con la Forza di Occupazione Israeliana (IOF) in atti illegali di vandalismo, di devastazione, di maltrattamenti, di abuso, con i quali minacciano i palestinesi di Susiya.

Il Ramadan comincia fra pochi giorni. E' stato attorno al Ramadan ed al periodo della raccolta delle olive, giusto dopo il Ramadan, che i coloni si sono avvantaggiati del basso numero dei testimoni internazionali, in questo momento particolare dell'anno, per molestare i palestinesi ed impedire loro la raccolta.

Durante l'assenza di appena due giorni dei volontari dell'ISM (il numero degli internazionali è limitato ed i due di noi che erano rimasti per lungo tempo a Susina si trovavano altrove), la polizia e i soldati dell'IOF si erano recati alle numerose tende per interrogare e molestare i locali.

Questa può essere proprio la prima tappa: fino dagli anni '80 i residenti palestinesi erano stati ripetutamente espulsi dalle loro terre; le loro proprietà erano state ridotte e confiscate, divenendo ?Aree Speciali di Sicurezza? e ?Aree Militari Chiuse?, che avevano portato all'espansione delle colonie. Il 2001, in aggiunta agli anni precedenti ed a quelli successivi, ha visto un ripetersi di atti eccessivi di distruzione e di violenza da parte delle IOF, tra i quali l'espulsione forzata di palestinesi della regione di Susina; la devastazione delle loro abitazioni, dei campi, degli uliveti e dei mezzi di sussistenza (sepolti vivi), ottenuta spianando con i bulldozer tutto, perfino le tende di emergenza fornite dalla Croce Rossa..

Sebbene, nel 2001, l'Alta Corte di Giustizia israeliana avesse stabilito che le espulsioni compiute dall'IOF erano illegali, ed avesse fatto seguire a questa sentenza un'ingiunzione provvisoria di permettere il ritorno ai residenti palestinesi fino a che non fosse emessa una ulteriore decisione della corte, di fatto nulla è avvenuto a vantaggio dei palestinesi ripetutamente violentati. La stessa ingiunzione provvisoria, mentre viene sottolineando l'illegalità delle espulsioni operate dall'IOF, nello stesso tempo impedisce ai palestinesi di costruire sulle terre di loro proprietà. Essa suggerisce, invece, gentilmente, che i proprietari palestinesi di terre si rivolgano, per ottenere i permessi di costruzione, all'Amministrazione Civile della Terra, la farsa di un istituto che usualmente rifiuta ai palestinesi ogni dichiarazione e permesso di costruzione.

I palestinesi di Susiya danno il benvenuto agli attivisti di solidarietà, internazionali ed israeliani. Ahlan wa Sahlan a Susiya per stare a fianco di questo popolo resistente.

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